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Normativa Accessibilità Digitale
7 ottobre 2024 | Legge applicabile: Unione Europea | 3 MINUTI DI LETTURA
Viviamo un momento di grande trasformazione tecnologica e in questo contesto è cruciale mettere al centro l'individuo e cercare di sviluppare tecnologie democratiche e inclusive.
D'altra parte, anche il WEB è stato concepito dal suo fondatore, Tim Bernes -Lee, per essere accessibile e collegare tutti. Ma non sempre è così. Pensiamo agli anziani, alle persone con disabilità, neurodivergenze e alla loro difficoltà o impossibilità di poter accedere e fruire di servizi che oggi sono comuni, come lo shopping online, l'home banking, le conference call o l'e-learning.
Entrano quindi in gioco l'accessibilità digitale e le sue norme, riconducibili alla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità che introduce per prima un concetto di disabilità in evoluzione, non più limitato a una condizione medica, ma riflesso dell'interazione tra gli individui e le barriere comportamentali, ambientali e tecnologiche che limitano la loro partecipazione piena e uguale nella società. La Convenzione garantisce il godimento di diritti già riconosciuti attraverso la progettazione universale e l'accessibilità di prodotti, strutture, servizi utilizzabili da tutte le persone nella misura più ampia possibile.
L'Unione Europea e gli Stati membri si sono impegnati a promuovere i principi sanciti dalla Convenzione con la Direttiva EU/ 2016/2102 relativa all'accessibilità di siti web e applicazioni mobili degli enti pubblici e l'Accessibility Act, la Direttiva EU/2019/882 volta ad armonizzare i requisiti di accessibilità di servizi e prodotti dell'ICT.
n Italia, la norma di riferimento per l'accessibilità digitale è la Legge 4/2004 - c.d. Legge Stanca. I soggetti erogatori chiamati ad applicare la norma sono la pubblica amministrazione e le aziende private che offrono servizi al pubblico attraverso siti web o applicazioni mobili e con fatturato medio, negli ultimi tre anni di attività superiore a 500 milioni di euro.
L'ente preposto al controllo dell'accessibilità digitale è AGID. I soggetti erogatori sono tenuti in primo luogo, a realizzare i siti internet e mobile in conformità alle linee Guida AGID, che a loro volta richiamano la norma tecnica Europea EN 301549. Tale norma specifica i requisiti di accessibilità applicabili a prodotti e servizi ICT e fornisce la descrizione di procedure di prova e criteri di valutazione per ogni requisito di accessibilità.
In secondo luogo, dovranno predisporre entro i 23 dicembre di ogni anno la Dichiarazione di Accessibilità, il documento che attesta la conformità di un sito siti internet e mobile alle Linee Guida già menzionate. Tutto questo comporta di dover programmare, in caso di mancata o parziale conformità, misure per l'accessibilità che non sono state ancora soddisfatte e definire un piano di conformità da presentare in caso di controllo. Sono quindi necessarie attività di compliance, procedure e figure specializzate in questa materia. A maggior ragione se si considera che la norma prevede, in caso di onere sproporzionato, che i soggetti erogatori possano limitare l'accessibilità di un sito web o di un'applicazione mobile. Si tratta di una deroga che deve fondarsi esclusivamente su motivazioni legittime e adeguatamente giustificate.
Lo scenario legale diventa ancora più complesso in ragione dell'Accessibility Act, che estende l'applicabilità della disciplina dell'accessibilità a tutti gli operatori economici, per determinati prodotti e servizi dell'ITC, a partire dal giugno 2025. L’Italia ha recepito la Direttiva con il Decreto Legislativo n. 82 del 27 maggio 2022. È quindi fondamentale prevedere investimenti economici, in formazione e per figure professionali come il Disability Manager e il Responsabile della Trasformazione Digitale. Solo attraverso una cultura dell'accessibilità digitale, alla corretta applicazione delle norme e all'impegno congiunto di Stati, istituzioni, organizzazioni pubbliche e private si potrà garantire un accesso inclusivo ai servizi digitali e alla tecnologia.
Articolo a firma pubblicato da Il Sole 24Ore
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